fbpx
recensione la salita dei giganti

La salita dei giganti / Francesco Casolo

La saga dei Menabrea

Recensione La salita dei giganti di Francesco Casolo.

La storia di una famiglia, che racchiude tantissime altre storie. I luoghi meravigliosi del Piemonte e della Val D’Aosta nella Belle Epoque, un inizio secolo che si promette entusiasmante grazie a imprenditori visionari, personaggi coraggiosi, grandi viaggiatori. In questo mondo, tra la fabbrica della birra fondata dal nonno a Biella e il panorama incomparabile di Gressoney, cresce Genia. La seconda figlia di Carlo Menabrea, che la “elegge” a sua erede. Ma può una donna trovarsi a capo di una manifattura? La vita di Genia, di sua madre e delle sue sorelle, “le quattro Menabrea” vengono raccontate magistralmente da Francesco Casolo, tra lettere d’epoca, testimonianze storiche e un’immaginazione che ci porta nel cuore di una bambina costretta a crescere troppo presto. Una famiglia caratterizzata da uomini geniali e da grandi donne.

La storia dei Menabrea racconta anche la Storia del Regno d’Italia, con personaggi come Quintino Sella e la Regina Margherita che sono più che semplici comparse nella scena. L’autore riesce a raccontare la grande Storia e allo stesso tempo sa descrivere i sogni, le paure, le angosce, ma anche le ambizioni, le gelosie e le frustrazioni dei personaggi con grande maestria. Un libro da non perdere. E spero che presto arrivi la seconda parte.

La trama

Valicavano a piedi i ghiacciai partendo da Gressoney per commerciare lana e prodotti di artigianato in Svizzera, sono diventati una dinastia di imprenditori nota in tutto il mondo. Il loro nome è associato alla bevanda che producono: colore ambrato, gusto con un lieve sentore floreale e fruttato. La birra Menabrea è sinonimo di eccellenza e successo.

Inizia tutto a metà Ottocento: la birra è ancora una curiosità esotica in Italia, ma Giuseppe e Carlo Menabrea, padre e figlio, decidono di crederci. Da Gressoney si trasferiscono a Biella, dove l’acqua è buona perché scende direttamente dalle montagne e dove a scandire le ore non sono più le campane delle chiese, ma le sirene delle fabbriche. Charmeur e scaltro, Carlo trasforma i Menabrea in stimati imprenditori di città.

È il 1882, un’estate da sogno per la sua secondogenita Eugenia, detta Genia. Carlo le ha concesso di accompagnarlo in una gita iniziatica fra Biella e Gressoney, lungo la mulattiera che lui stesso ha contribuito a realizzare, rompendo l’isolamento millenario della valle. Non solo, presa la vetta le fa assaggiare per la prima volta la birra. Genia non può saperlo, ma è il suo rito di iniziazione. È lei la prescelta. È sulle sue spalle, e su quelle di sua madre, che poggia la responsabilità di non disperdere la serie incredibile di sforzi e successi della famiglia quando Carlo si ammala, neanche quarantenne. Nessuno vuole vendere orzo o comprare birra da una donna, ma le donne walser conoscono l’arte della pazienza e della tenacia. L’hanno imparata nei lunghi inverni in montagna.

Ci saranno amori, gelosie, gloria e cadute, e un destino che sembra colpire sempre nello stesso punto come una valanga. La Prima guerra mondiale è alle porte, ma Eugenia non è disposta a farsi cogliere impreparata.

Potresti leggere anche Fiore di Roccia di Ilaria Tuti

amazon-storeplay-store

Ti potrebbe piacere anche

Nessun commento

Invia un commento