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recensione vieni come sei

Vieni come sei / Claudia Maria Bertola

"Quando succede qualcosa nella nostra scintillante società prima di tutto si cerca il colpevole che vive ai margini"

Recensione Vieni come sei di Claudia Maria Bertola.

Una Milano imbiancata dalla neve l’anti vigilia di Natale è lo scenario in cui è ambientata la storia di questo “giallo sociale”. Nel parco Marinai d’Italia, in una zona elegante e ricca di locali alla moda, vivono i clochard, pressoché dimenticati da tutti. Quando nei giardini viene trovato il corpo senza vita di una ragazza, Cloe, uno di loro viene arrestato.

E da qui nasce la storia, che vede impegnata Marina Novembre, personaggio complesso e affascinante. Un’investigatrice talentuosa ma quasi improvvisata. A lei tocca scavare sotto la superficie delle apparenze per scoprire la verità.

Al di là della storia, che scoprirete pagina dopo pagina, grazie a un ritmo incalzante, mi interessa parlare dell’atmosfera. Credo che l’autrice descriva in modo efficace e realistico Milano e i suoi contrasti. Il periodo pre natalizio in cui tutti accendono una candela in casa, mentre c’è chi muore di freddo nei parchi, è perfetto per dare risalto alla crudezza dell’accaduto. Mi ha colpito, perché credo che sia molto vera, la scena dell’incontro tra l’avvocato d’ufficio e il presunto colpevole, tra l’altro marocchino, arrestato, al quale cerca di spiegare il sistema giudiziario italiano.

Mi sono piaciute molto le tre donne, Marina, Orietta e Flavia e il loro Natale, “ognuna sola per ragioni diverse”.

Bertola scrive benissimo e riesce a mettere in un giallo tutto ciò che amo: l’atmosfera, personaggi forti e un’indagine sulla società e sull’umanità che sa far riflettere. Consigliatissimo. Leggerò anche il suo primo libro, “Vernice nera”, che ha segnato anche la nascita del personaggio di Novembre.

Qui il link al podcast dell’intervista a Claudia Maria Bertola per “Un libro alla radio” su Rvl La Radio.

La trama

La mattina del 23 dicembre, all’interno di un piccolo parco di una Milano innevata, viene trovato il cadavere di una bellissima diciannovenne. Disteso, a un metro da lei, giace incosciente Ibrahim Taïa, clochard di origini marocchine, avvezzo a trascorrere le notti nel medesimo parco. Sono anni che la gente del quartiere non vuole accattoni al parco e questa brutale aggressione ha dato il pretesto per farli allontanare e mettere in stato di fermo Taïa.

Marina Novembre viene convinta a investigare sulla faccenda dall’amica Flavia, certa dell’innocenza del magrebino, un senzatetto colto e gentile al quale lei portava tè caldo prima della sua corsa mattutina. Così, in una Milano sferzata da una bufera di neve, fra ville signorili e mura del carcere di San Vittore, fra rider della food delivery, vagabondi spaesati e arrivisti rampolli, Marina si troverà a sbrogliare i fili di una matassa molto più contorta del previsto.

Qui il video in cui l’autrice presenta il suo libro

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