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recensione nessuna parola dice di noi

Nessuna parola dice di noi / Gaia Manzini

"Saper nominare la realtà per vivere con più sicurezza, senza paura: non ne ero mai stata capace"

Recensione Nessuna parola dice di noi Gaia Manzini

Ada è una giovane donna che vive come sospesa tra due esistenze. Da una parte è la mamma di Claudia, nata quando lei aveva solo diciassette anni, tanto che sua madre si sostituisce a lei nell’accudire la figlia nella loro casa sul lago. Dall’altra si scopre talentuosa copywriter in un’agenzia pubblicitaria milanese. Ed è sul lavoro che conosce Alessio, con il quale crea una vincente squadra professionale e che la aiuta a conoscersi meglio e a crede in se stessa. Ada vive con terrore l’idea di mescolare le sue due vite. Ha paura addirittura a dirsi “mamma” di Claudia. Quando la carriera la porta in America, però, capisce di non poter continuare così e di dover fare chiarezza prima di tutto con se stessa.

E’ una storia molto intensa e, credo, molto vera. Racconta la difficoltà di chi non rientra nei canoni previsti dalla società, dalla propria famiglia. Di chi, per volontà o forza di cose, non risulta allineato al ruolo che dovrebbe avere. Ragazza madre, figlia che ha deluso le aspettative dei genitori, donna in carriera, innamorata di uno uomo che non può amarla. Ada trova la forza di affrontare le sue paure e credo che questo sia un messaggio fondamentale.

Alessio è un personaggio bellissimo, complesso e con mille sfaccettature. Amico, confidente, dalla battuta sempre pronta, dentro sé racchiude un lato oscuro e che può rivelarsi pericoloso per chi gli si avvicina. Il rapporto che costruisce con Ada è bellissimo, anche se l’autrice non cade nel tranello di rendere tutto troppo semplice e scontato.

Un libro veramente interessante e scorrevole, che appassiona e che racconta anche la realtà affascinante del mondo dei pubblicitari e soprattutto dei creativi, che forse è oscuro per i più ma cheè veramente interessante e così come viene descritto.

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La trama

Per Ada, giovane copywriter, le parole sono un gioco: le armi con cui l’intelligenza sfida le leggi della responsabilità. Le parole che la raccontano, però, Ada sa avvolgerle nel silenzio. Per sua madre le parole servono a levigare le anomalie della vita: come il fatto che da sempre, nella casa sul lago, è lei a prendersi cura di Claudia, la bambina che Ada ha avuto quando era troppo giovane.

Per Alessio invece più delle parole contano i gesti e le immagini. Lui e Ada sono una coppia creativa d’eccezione; l’uno completa l’altra in un’intesa felice destinata a portarli lontano, fino in America. Mettere molti chilometri tra sé e Claudia è, pensa Ada, il modo migliore per riconquistare il diritto alla giovinezza, quello che quando nasce un figlio perdiamo per sempre. E poi insieme ad Alessio lei andrebbe in capo al mondo, perché il suo sguardo la fa sentire nuova; la riconsegna a se stessa, nonostante non ci sia una parola per descrivere l’emozione che li unisce.

Qui la biografia di Gaia Manzini.

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