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recensione piccole donne il fil

Piccole donne / Il Film

La mia recensione appena uscita dal cinema

Se volete sognare per due ore, questo film è per voi

Recensione Piccole donne il film. Non ricordo a che età ho letto per la prima volta Piccole donne di Louisa May Alcott. Ricordo benissimo di aver amato infinitamente le quattro sorelle March e di aver poi visto tutti i film e i cartoni animati usciti sull’argomento.

Oggi, grazie al film di Greta Gerwig, ho rivissuto tutte quelle emozioni. La scelta di essere fedele ed estremamente rispettosa di quanto raccontato nel libro è stata sicuramente vincente. Eppure, non cade nel banale, nel già visto e nel già raccontato. Cosa si poteva dire di nuovo su Meg, Jo, Amy e Beth? Mescolando i piani della narrazione, giocando tra i momenti della vita delle ragazze e delle persone che sono loro vicine su due linee temporali, tra il primo Natale di cui racconta la Alcott e Jo che tenta di riuscire come scrittrice a New York, la regista assume un punto di vista non scontato e diverso.

Nel film si raccontano anche le vicende di “Piccole donne crescono”, secondo volume di una serie di quattro libri, che si completa con “I ragazzi di Jo” e “Piccoli uomini”.

Ci sono poi alcuni temi che sicuramente vengono particolarmente messi in evidenza, permettendo alla storia di risultare attuale e importante.

Donne che vogliono scegliere chi essere

Le “piccole” donne si confrontano con una società che relegava spesso la donna al ruolo di moglie, più per convenienze e interessi economici che per amore. Jo è chiaramente la più controcorrente, nel suo non volersi rassegnare alle convenzioni della società.

Ma anche le altre sorelle, grazie anche alla splendida Mamy, vogliono scegliere cosa fare della loro vita. Meg non esita a sposare John, indipendentemente dalle difficoltà economiche che dovranno affrontare. Anche Amy, alla fine, sceglie il vero amore.

Dire addio alla propria infanzia e diventare adulti

Un altro tema, che per me balza centrale, è quello del passaggio tra l’infanzia e l’età adulta. Dalle scene idilliache del Natale della famiglia ancora serena e più che mai unita, seppur provata dalla lontananza del padre e dalla scarsa disponibilità di soldi, si passa alle difficoltà che poi si incontrano diventando donne. Quando nella vita arrivano le delusioni, la lontananza dai propri cari, addirittura la morte.

Mi ha toccata la scena in cui Jo, il giorno del matrimonio di Meg, piange la fine dell’infanzia.

Come superare tutto? Ritrovando, seppur ciascuna con le proprie ferite, la vicinanza e la solidarietà. “La vita è troppo breve per litigare con una sorella”, dice Jo ad Amy.

Meravigliosa Meryl Streep nel ruolo di zia March, ma tutto il cast è all’altezza. Splendide (e bellissime) Saoirse Ronan (Jo) e Emma Watson (Meg). Lo rivedrò.

Qui tutte le informazioni sul film

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