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La Corsara / Sandra Petrignani

Ritratto di Natalia Ginzburg

Gli scrittori che fecero l’Italia di oggi

Recensione La Corsara. Ritratto di Natalia Ginzburg di Sandra Petrignani

Leggere “La corsara” (in uscita il 22 febbraio per Neri Pozza), l’attesissima biografia di Natalia Ginzburg, è stata per me un’esperienza arricchente e anche commovente.

La completa, seria, rigorosa biografia scritta da Petrignani colma la scarca conoscenza che la mia generazione ha di una pietra miliare non solo della letteratura, ma della cultura nazionale.

Troppo spesso ricordata “solo” come l’autrice di “Lessico Famigliare”, Natalia Ginzburg fu in realtà una grande figura di donna, di scrittrice, di intellettuale. Inoltre, fu un pilastro della casa editrice Einaudi, quella gloriosa, delle origini.

Poco “pop”, silenziosa, malinconica, ma anche capace di ironia, dotata di un’intelligenza brillante. Natalia dentro di sé aveva le forza che le ha permesso di affrontare grandi drammi.

A cominiciare dalla morte di Leone Ginzburg, il primo marito, letterato, antifascita, morto da martire della libertà. La guerra, la paura di venire arrestata, il dramma di una figlia disabile, la morte di un bambino piccolo. Natalia ha affrontato la vita con il coraggio che Leone, prima di morire, l’aveva esortata a trovare.

 

La nostra Storia

Ma “La Corsara” è anche molto di più. Petrignani, nel raccontare la vita della Ginzburg, dipinge anche quella degli intellettuali che ricostruirono l’Italia dopo la distruzione del fascismo e della guerra.

Giulio Einaudi, Elsa Morante, Italo Calvino, Cesare Pavese, Salvatore Quasimodo, solo per citare qualcuno delle figure mitiche, almeno per chi ama la letteratura, che appaiono nel libro.

Tra Torino e Roma, principalmente, scrittori, letterati e poeti che contribuirono alla nascita dell’Einaudi credettero fortemente di poter far rinascere il nostro Paese grazie alla cultura.

In parte vi riuscirono, in parte no. Il terrorismo, la cultura sempre più di massa, l’editoria obbligata a seguire le regole del mercato rappresentarono la fine di quel sogno.

Ma i libri, grazie a Dio, restano. E grazie a Sandra Pertignani, che permette a tanti di riscoprire, o scoprire, una grande pagina della Storia.

Al rigore della raccolta delle fonti, della ricostruzione dei fatti, si accompagna la “lettura” delle opere anche meno conosciute della Ginzburg e dei suoi contemporanei. Ne sono sicura: vi farà voglia di colmare questo vuoto.

Inevitabile, purtroppo, l’amara consolazione: quante opere di Ginzburg, Pavese, Morante si trovano nelle librerie? In questi giorni, sull’onda di questa lettura, ho condotto una mia piccola indagine.

Forse le grandi catene, oltre a proporre le ultime novità (delle quali la maggior parte sono spesso spazzatura) dovrebbero arricchire le sezioni dedicate alla narrativa italiana.

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2 Commenti
  • Chiara Macconi
    Pubblicato alle 16:04h, 06 Marzo Rispondi

    mi piace il tuo blog! grazie

    questo libro è davvero bello!

    • Meg
      Pubblicato alle 16:11h, 06 Marzo Rispondi

      Grazie Chiara, sono felice che ti piaccia!!! Continua a seguirmi!! Spero a presto 🙂 meg

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