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recensione questione di costanza di alessia gazzola

Questione di Costanza / Alessia Gazzola

Una nuova protagonista per l'autrice de "L'Allieva"

Arriva Costanza Mallarmè

Recensione Questione di Costanza di Alessia Gazzola.

Inizio subito a dirvi che non mi ritrovo nelle recensioni entusiastiche lette sui vari blog. Mi spiace ma andrò contro corrente.
Era proprio necessario creare questa nuova serie? Parlo da lettrice che ha apprezzato molto “L’Allieva”, l’esordio di Alessia Gazzola, e ha poi proseguito con piacere con alcuni libri della serie.

Purtroppo non posso dire lo stesso di Questione di Costanza. Innegabile la bravura e ormai la sapienza acquisita dall’autrice, che è abilissima a creare personaggi vivi, simpatici e con i quali è facile entrare in empatia. Donne imperfette, incasinate, alla ricerca perenne del vero amore. E chi non si sente un po’ così?
Costanza è un’Alice Allevi meno appassionata del suo lavoro e con una figlia.

Lo stile leggero e gradevole dell’autrice rende il romanzo scorrevole, anche grazie agli amabili sketch della vita domestica della protagonista alle prese con l’adorabile piccola Flora. Peraltro la stessa autrice ha ammesso di aver pescato a piene mani dalle battute e dalle uscite della sua figlia più piccola.

Il punto debole è la trama

Non mi sono per nulla appassionata al caso del passato che Costanza e i suoi colleghi devono affrontare. I flashback nella Storia non mi hanno presa, anzi, li ho trovati abbastanza pesanti.

Il caso della treccia di capelli rossi trovati in una sepoltura potrebbe essere intrigante, ma in questo caso potrebbe essere tranquillamente tagliato dalla storia e non se ne sentirebbe la mancanza.

La parte più interessante è quella in cui Costanza è alle prese con il padre di sua figlia, che però non sa dell’esistenza della bambina.

E poi, il finale. Che non esiste. Capisco che si tratta di una serie e che l’intenzione è di far acquistare anche il secondo libro, però uno straccio di finale lo pretendo come lettrice. Invece la conclusione è completamente mozza. Credo che comunque mi terrò la curiosità e non leggerò il secondo.

Forse nell’universo dei bookblogger la mia sarà l’unica recensione di Questione di Costanza negativa, ma non potrei mai mentirvi.

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Il sito della casa editrice Longanesi

 

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