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L’ultimo arrivato / Marco Balzano

Ninetto, piccolo emigrante con la "testa piena di parole"

Un romanzo commovente, ma misurato, struggente, ma con una punta di ironia sempre presente, una delle migliaia di storie di emigrazione raccontata da un bambino degli Anni Cinquanta “con la testa piena di parole”. Perché anche quando cresce, Ninetto non smette mai di raccontarsi la sua storia con la voce di quando era piccolo e sognava di diventare un poeta e provava a tenere un diario come gli aveva insegnato il suo maestro Vincenzo. Così anche quando la vita lo mette di fronte a prove enormi, Ninetto si rifugia negli anni in cui si è sentito veramente vivo, quando a 10 anni, pur non avendo mai lasciato il suo paesino in Sicilia, parte con un conoscente per Milano. Attraverso il racconto di Ninetto si scoprono le storie dei tanti emigranti arrivati dalle diverse parti del Sud Italia, lontani dalle famiglie, alla ricerca di un lavoro, con il miraggio della fabbrica. Ed è proprio con il tanto sospirato lavoro in fabbrica che Ninetto scorpe lo straniamento del lavoro da operaio. C’è anche una storia d’amore, lunga una vita, non eroica, non da “Titanic”, ma profondamente e intimamente vera. E poi ci sono i nuovi immigrati, cinesi, africani, che popolano una Milano che ha perso le fabbriche e nella quale pullulano i kebabbari. Storie che si intrecciano in una città che continua ad accogliere e a rappresentare il sogno di una vita migliore.

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