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recensione di tenebra e d'amore

Di tenebra e d’amore / Silvia Zucca

Una donna coraggiosa in fuga nella Londra di fine Ottocento

Recensione di tenebra e d’amore di Silvia Zucca.

Un romance in atmosfera vittoriana che sono sicura entusiasmerà chi ama Jane Austen, Charlotte Brontë, i corpetti, le donne coraggiose e le grandi passioni. Tutto con lo stile e la bravura di Silvia Zucca, che a ogni libro si conferma una delle mie scrittrici italiane contemporanee preferite.

La protagonista, Odyle, è un’artista parigina in fuga. Mi ci sono volute solo poche righe per innamorarmi del suo personaggio e di quello del suo migliore amico, Claude. E poi c’è Tristan, il bel tenebroso che non può mancare in un romanzo e che conquista il cuore di Odyle al primo incontro-scontro.

La trama è appassionante e avvincente e mi ha tenuta letteralmente incollata al libro. L’atmosfera è quella della Londra del 1989 e la grande preparazione e passione dell’autrice traspare dai continui riferimenti letterari, ma anche storici, e alle invenzioni e ai progressi della scienza e della tecnica. C’è anche un chiaro omaggio a Jane Eyre, uno dei miei romanzi preferiti in assoluto.

E’ la Londra del 1989 ma la riflessione sulle donne e sulla condizione femminile è, ahimè, ancora molto attuale. Odyle rifiuta l’idea di essere prorietà di qualcuno e di dover rinunciare ai propri sogni per rispettare i canoni e le convenzioni sociali. Sceglie la libertà, anche a costo di perdere l’amore. Parallelamente, però, aiuta Emma, la signora della quale diventa dama di compagnia, ad amarsi e ritrovare se stessa. Ci sono poi molti altri personaggi che hanno caratterizzazioni diverse e che ho amato, in un microcosmo che è lo specchio di una società sospesa tra passato e futuro, a cavallo tra due secoli, mentre la luce elettrica inizia a rischiarare le città.

La trama

Non è facile adattarsi alle usanze di un paese straniero, ma lo è ancor meno quando si è dovuto rinunciare a una promettente carriera artistica. Odyle Chagny è stata costretta a lasciare la Francia e ad accontentarsi di fare l’istitutrice delle due figlie di Lord e Lady Moran. Dalla sua posizione ai margini del bel mondo, la giovane si rende contro ben presto che in quell’ambiente dove tutto sembra perfetto, in realtà molti nascondono oscuri segreti.

Che dire per esempio di Lord Tristan Brisbane, l’attraente gentiluomo la cui timida insicurezza mal si accorda con le voci inquietanti che circolano sul suo conto? O dell’avvenente Lady Moran, che pur circondata dal lusso conduce un’esistenza triste e solitaria? Generosa e perspicace, Odyle si ritrova così in una scomoda posizione, scoprendo a proprie spese che nell’Inghilterra puritana di fine Ottocento può bastare un sussurro per distruggere una vita.

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