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La ragazza nella nebbia: il film / Donato Carrisi

La mia recensione del film evento tratto dal libro, thriller sul rapporto tra cronaca e media

RECENSIONE DEL FILM LA RAGAZZA NELLA NEBBIA

Sono andata a vedere il film La ragazza nella nebbia

Non vedevo l’ora che uscisse questo film di Donato Carrisi, tratto dal suo thriller che ho letto un anno fa.

Trovate la recensione del libro qui

Di solito la prima osservazione, quando si vede un film tratto da un libro riguarda la sua fedeltà al romanzo o meno.

In questo caso, dal momento che sceneggiatore, regista e scrittore sono la stessa persona effettivamente era prevedibile che libro e film coincidessero perfettamente.

Prima impressione uscita dal cinema: un bel film, un po’ troppo lungo (127 minuti), bravissimo Alessio Boni, nel ruolo del professor Riva.

Atmosfere suggestive e un inizio accattivante

Il piccolo paese di Avechot, chiuso in una valle cieca, è esattamente come me lo ero immaginato leggendo il libro.

I paesaggi sono quelli dell’Alto Adige. Le luci e le inquadrature creano un’atmosfera che permette da subito di immergersi nella storia. Notevole la scena della processione degli abitanti fuori dalla casa di Anna Lou per lasciare lumini e gattini di pelouche, sotto la pioggia e alla luce delle candele.

Credo che questo film, come il libro, sia molto “americano” e che Carrisi sia perfettamente in grado di competere con scrittori e registi di Hollywood.

Bravissimo Alessio Boni

Credo che Alessio Boni in questo film abbia dato una grande prova di attore. Il suo personaggio è quello di un professore di italiano che viene accusato di aver rapito e ucciso un’adolscente.

Boni riesce a rendere l’ambiguità di un padre di famiglia, innamoratissimo della moglie, che però potrebbe benissimo trasformarsi in un mostro. Rappresente la paura del male che si potrebbe nascondere tra le pieghe della normalità più assoluta.

Toni Servillo è sempre bravissimo, anche se forse è un po’ troppo teatrale. Leggendo il libro mi ero immaginata l’ispettore Vogel molto più freddo e distante. Un narcisista che deve riscattarsi dopo un caso che lo ha messo in cattiva luce sui media, che da sempre sa manovrare a proprio beneficio. Nell’interpretazione di Servillo a volte sfiora il grottesco.

Quando la cronaca diventa show

“La giustizia non interessa a nessuno”, “che tu sia innocente non frega a nessuno”: il messaggio è chiaro e viene ribadito più volte. La cronaca nera fa audience e il caso di una minorenne scomparsa e forse uccisa si trasforma in un circo mediatico. Che l’ispettore Vogel conosce e manovra a proprio vantaggio.

Il pubblico non vuole giustizia: vuole UN colpevole, non importa se non sia IL colpevole. I processi ormai si fanno in tv e le sentenze vengono pronunciate molto prima che lo faccia un giudice.

E’ l’amara realtà e Carrisi rende molto bene questo aspetto. Così come il tema del tranquillo paesino, dimenticato da tutti, nel quale però il seme del male riesce a germogliare, nonostante i suoi abitanti non vogliano ammetterlo a se stessi.

Il film ricorda i casi più recenti e drammatici della cronaca italiana, pensiamo a Yara Gambirasio e Sarah Scazzi, solo per citare i due esempi più eclatanti. Entrambi i delitti si sono consumati nella provincia, il primo al nord e il secondo al sud, e sono stati seguiti da controverse vicende giudiziarie.

E’ lo stesso Carrisi per bocca del professor Riva a dircelo: “il bravo romanziere copia”. Carrisi copia dalla realtà, dai grandi registi noir, dai grandi autori di thriller.

Un film in cui si dice troppo

“Show, don’t tell” è la regola di un bravo scrittore. Figuriamoci per un regista. In questo film si dice troppo, il finale è troppo “spiegato”. Secondo me la pellicola sarebbe dovuta finire almeno un quarto d’ora prima, dal momento della trasmissione televisiva, per non fare spoiler.

E poi come avviene anche nei libri le idee molto belle di Carrisi vengono penalizzate da intrecci troppo complicati che vengono spiegati nelle ultime pagine.

Comunque, ciò nonostante, credo che La ragazza nella nebbia valga ampiamente il prezzo del biglietto del cinema, in un momento in cui le pellicole di casa nostra hanno molto poco da dire.

La trama

Il paesino di Avechot è sconvolto dalla scomparsa di Anna Lou, adolescente dalla vita irreprensibile e senza segreti. La ragazzina è figlia dei membri di una confraternita di integralisti cattolici, non ha un fidanzato e non ha mai avuto colpi di testa.

Il caso passa pressoché inosservato fino a quando l’ispettore Vogel, noto per la sua spregiudicatezza e la capacità di servirsi dei media, non assume la direzione delle indagini. A quel punto tv, giornali e radio iniziano a occuparsi della ragazza che sembra scomparsa nella nebbia.

Vogel ha bisogno di un colpevole, e in fretta. Deve rivalersi dopo la sua ultima indagine. Ha arrestato un padre di famiglia ritenendolo colpevole di attentati con l’esplosivo nei supermercati, ma i giudici poi hanno assolto l’imputato.

Il colpevole perfetto è il professor Riva, professore dalla vita apparentemente limpida e con una passione per il tema del male nella letteratura.

Nonostante non sia stato trovato il cadavere della ragazzina, le indagini vanno avanti, fino all’arresto di Riva. Ma dal passato spunta l’ombra di un serial killer.

 

 

2 Commenti
  • piero pratesi
    Pubblicato alle 12:01h, 30 Ottobre Rispondi

    Il film mi è piaciuto molto…il libro purtroppo non l’ho letto

  • Daniela Ribera
    Pubblicato alle 22:03h, 30 Ottobre Rispondi

    Ora ho voglia di vedere il film e di leggere il libro!

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