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recensione la setta di Camilla Läckberg

La setta / Camilla Läckberg, Henrik Fexeus

Una nuova indagine per Mina e Vincent

Recensione La setta di Camilla Läckberg e Henrik Fexeus.

Il secondo capitolo della trilogia dedicata alla poliziotta Mina Dabiri e al mentalista Vincent Walder, arriva dopo Il codice dell’illusionista. Oltre ai protagonisti, ho ritrovato i personaggi della squadra di Mina, forse raccontati ancora meglio in questo secondo libro. La storia è costruita alla perfezione, come in una partita a scacchi (chi legge, capirà perché) ogni mossa è studiata per entrare in un sistema a incastro.

Oltre all’indagine, che riguarda un serial killer che uccide bambini piccolissimi, ci sono anche le vicende umane dei personaggi a emergere. In questo libro è predominante il tema della maternità, della paternità e dei rapporti tra genitori e figli. Questa volta è ambientata in piena estate e, da lettrice, mi ha incuriosita la descrizione dell’afa svedese.
Sono settecento pagine che scorrono in modo veramente veloce. Anche se la mia serie preferita di Camilla Läckberg resta quella dedicata a Erica Falck e Patrick Hedstrom, mi sono lasciata coinvolgere piacevolmente anche dalle avventure di Mina e Vincent. Consigliato. 

La trama

Quando un bambino sparisce da una scuola materna di Södermalm, a Stoccolma, l’agente Mina Dabiri è di nuovo in prima linea. Due anni dopo i drammatici eventi che li hanno fatti incontrare, Mina torna a chiedere aiuto a Vincent Walder, finendo per coinvolgere il celebre mentalista in un’indagine che questa volta la toccherà molto da vicino.

All’esperto di psicologia e comunicazione non verbale, che molti ritengono perfino capace di leggere nel pensiero, saltano subito all’occhio le analogie con un caso di qualche anno prima, un dramma dal tragico epilogo. E adesso tutto fa pensare che altri bambini siano in pericolo. I rapimenti che si succedono sembrano seguire uno schema rigorosamente logico e allo stesso tempo folle, in cui si possono riconoscere aspetti quasi ritualistici, se non addirittura simbolici.

È possibile che dietro comportamenti tanto estremi si nasconda una setta? Ma chi ne manovra i fili? E, soprattutto, qual è il suo obiettivo? Mentre Mina cerca di tenere a bada i ricordi e allontanare il passato e Vincent crede ancora di poter ignorare l’ombra che la sua anima nasconde, la fortezza inaccessibile che ognuno dei due ha eretto intorno a sé comincia a sgretolarsi.

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