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recensione olive, ancora lei

Olive, ancora lei / Elizabeth Strout

"Non ho la minima idea di chi sono stata"

Recensione Olive, ancora lei di Elizabeth Strout.

Emozionante, superlativo, meraviglioso. Non riesco a trovare un aggettivo adeguato a descrivere il seguito di Olive Kitteridge,  che già mi era piaciuto moltissimo. In questo caso credo che la Strout, già vincitrice del Pulitzer, si sia ulteriormente superata.

Ritroviamo Olive e la piccola comunità di Crosby nel Maine. In questo nuovo “romanzo in racconti”, il suo personaggio è secondo me ancora più presente e centrale. Olive deve fare i conti con la vecchiaia, con il pensiero della morte che si avvicina e degli inevitabili bilanci sulla propria esistenza.

Così sfacciatamente sincera, forte e allo stesso tempo fragile, dura ed estremamente sensibile, è quanto mai umana e vicina a chi legge. Riuscirà a fare pace con se stessa e con la sua presenza a dir poco ingombrante?

La scrittura di Elizabeth Strout è semplicemente perfetta, illuminante ed evocativa. Non voglio rovinare la lettura di questo libro svelando quello che troverete nelle sue pagine. Sicuramente Olive è uno di quei personaggi che ci obbligano a guardarci dentro.

La trama

Olive Kitteridge. Insegnante di matematica in pensione, vedova di Henry, il buon farmacista della cittadina fittizia di Crosby nel Maine, madre di Christopher, podologo a New York, figlio lontano in ogni senso, solo una «vecchia ciabatta» scorbutica per molti in paese; una donna scontrosa, irascibile, sconveniente, fin troppo franca, eppure infallibilmente sintonizzata sui movimenti dell’animo umano e intensamente sensibile alle sorti dei suoi consimili: è questa la creatura straordinaria che abbiamo conosciuto un decennio fa, quando la pubblicazione del volume di storie collegate che porta il suo nome l’ha consacrata a eroina letteraria fra le piú amate di ogni tempo ed è valsa alla sua artefice il Premio Pulitzer per la narrativa.

In Olive, ancora lei, Elizabeth Strout riprende il filo da dove l’aveva lasciato e in questo nuovo «romanzo in racconti» ci narra il successivo decennio, l’estrema maturità di Olive, dunque. Ma in questa sua vecchiaia c’è una vita intera. Un nuovo amore, innanzitutto. Jack Kennison è un docente di Harvard ora in pensione, vedovo come Olive.

A parte questo i due non hanno granché in comune, eppure la loro relazione ha la forza di chi si aggrappa alla vita, e le passioni che muovono i due amanti – la complicità e il desiderio raccontati in Travaglio, la rivalsa e la gelosia di Pedicure – ne trascendono i molti anni. Trascendere il tempo è però una battaglia che non si può vincere e racconto dopo racconto, anno dopo anno, Olive si trova ad affrontare nuove forme di perdita.

Qui il link al sito della casa editrice Einaudi con le informazioni sull’autrice. 

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