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Romano De Marco presenta “L’uomo di casa” / L'intervista

Quando il male si annida tra le mura di casa

INTERVISTA A ROMANO DE MARCO

Romano De Marco racconta a I libri di Meg il suo thriller “L’uomo di casa” (qui la recensione)

Protagonista è Sandra, una donna convinta di avere una vita perfetta. Ma le sue certezze crollano, quando il marito viene trovato ucciso. Anche una famiglia borghese può essere protagonista di un thriller?

“L’uomo di casa” si inserisce nel filone del “domestic thriller”. Si parte da una situazione di una famiglia tranquilla, felice nella quale si annidano misteri e trame oscure. E’ un genere che in America sta andando molto forte. Non a caso anche io ho ambientato questa mia storia per la prima volta negli Usa.

Sandra sarà costretta a trasformarsi in una detective, con l’aiuto di qualcuno, per cercare la verità sulla morte di suo marito. Scoprirà diversi segreti.

Come è stato descrivere la realtà e la quotidianità dell’America, i luoghi e i personaggi?

In realtà sono avvantaggiato perché mia sorella vive da dieci anni a Washington con la sua famiglia. Ogni anno la vado a trovare e conosco quei luoghi più di un semplice turista. Ho capito come si svolge la vita nei quartieri residenziali molto ricchi alle periferia di Washington. Per me è stato facile ricreare quelle ambientazioni.

Un altro aspetto che mi ha spinto ad ambientarlo in America è il fatto che questo è il mio primo thriller “puro”. Ho sempre scritto noir polizieschi, d’azione, qualcosa sempre di vicino al thriller ma più legato alla realtà italiana. E’ anche un omaggio nei confronti dei miei punti di riferimento, gli scrittori americani, senza nulla togliere a quelli nord europei, come Nesbo, Larsson.

Perché il Male che si annida tra le mura di casa fa più paura?

Qualche autore ci ha abituato a vedere il Male come qualcosa di estraneo a noi, di eccezionale. In realtà, il Male è molto legato a tutti noi, fa parte della nostra anima come il Bene. Con le nostre convenzioni morali e culturali riusciamo a tenerlo a bada, però, ad esempio se ci pensi bene, quando siamo in coda alle Poste e qualcuno ci passa davanti ci viene l’istinto di rompergli qualcosa in testa. Quello è il Male.

Qualche volta, per diversi motivi, qualcuno non riesce a tenerlo a bada: il Male come lo racconto nei miei libri è qualcosa di normale, senza andare a cercare spiegazioni filosofiche.

C’è un nuovo libro in uscita?

Sì, a marzo uscirà, sempre per Piemme, questo grande editore specializzato in thriller, il mio prossimo thriller, questa volta ambientato a Roma. Sarà una storia ricca di misteri e di tensione.

E non vediamo l’ora di leggerlo.

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