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Intervista a Roberta Marasco /

Roberta Marasco è traduttrice e scrittrice. Ha ottenuto molto successo il suo romanzo “Le regole del tè e dell’amore”, grazie al quale l’ho conosciuta.

Intervista a Roberta Marasco

Il romanzo racconta la passione per il tè. Come è nata?

Devo confessare che prima di scrivere il libro del tè sapevo molto poco. Sono piuttosto pigra e facevo quelle cose che gli amanti del tè considerano terribili, come mettere la bustina nell’acqua calda e dimenticarmene, insomma me ne fregavo delle regole.

Ho deciso di scrivere un libro sul tè perché era perfetto per raccontare la mia protagonista e il suo rapporto con le regole. Il tè è un universo magico che ha due anime molto distinte. C’è la parte più romantica, evocativa e misteriosa, e poi c’è la parte rigorosa, che impone tempi di infusione precisi.

La mia passione è nata e cresciuta mentre scrivevo il libro. Confesso: non ho scritto questo libro perché conoscevo molto il tè. Al contrario, quel poco che so l’ho imparato scrivendolo. E ho scoperto che quando inizi a conoscere il mondo del tè non finiresti più, perché è un continuo viaggiare e scoprire storie misteriose.

E’ un viaggio anche per la protagonista. Proprio grazie al tè scoprirà dei segreti della sua famiglia e le regole dell’amore. Come nasce il personaggio di Elisa?

Elisa è una ragazza che ha un rapporto un po’ complicato con la felicità. Ha una storia familiare particolare, con molti vuoti, molte assenze. In casa sua il tè è sempre stato considerato come una presenza quasi fisica, per cui ogni tipo di tè è come un invitato.

Quando lei, la madre e la zia si sedevano a tavola a prendere il tè dicevano: “Oggi abbiamo invitato il signor Assam…” e ogni tè aveva una personalità.

Nel momento in cui qualcosa cambia e lei si trova a fare un lavoro su se stessa, Elisa capisce che anche il suo rapporto con il tè deve trasformarsi. Per lei era qualcosa di rassicurante, una sorta di mappa della vita.

La mappa a un certo punto si spezza. E scoprirà, senza svelare nulla, che le regole che seguiva per arrivare alla felicità in realtà erano proprio quelle che la tenevano lontana da essa. E quindi dovrà iniziare a trasgredirle.

Non sei solo scrittrice, ma anche traduttrice. Un lavoro importantissimo che però non sempre ottiene il riconoscimento che merita.

Il traduttore si nota quando sbaglia, un po’ come il matematico. Se fai bene il tuo lavoro sei invisibile, nel momento in cui si sente la presenza del traduttore vuole dire che c’è qualcosa che non va. In un certo senso trovo che sia giusto che non si parli molto del traduttore, come del doppiatore.

Oggi è in atto una rivalutazione della figura del traduttore, si comincia a mettere il nome sulle copertine, se ne parla di più. A Tempo di Libri ho partecipato a un incontro di Amazon sulla figura del traduttore. Ma fondamentalmente, come per gli editor, per lavorare bene dobbiamo essere un po’ fantasmi.

Come è nata la voglia di scrivere un libro, dopo averne tradotti molti?

In realtà credo che ci sia sempre stata. Lavoro nell’editoria da tantissimi anni, iniziando come correttrice di bozze. Il desiderio di scrivere storie è sempre stato lì, un po’ in agguato. Forse avevo bisogno di farmi le ossa.

Tutto il lavoro in editoria, dalla correzione di bozze alla traduzione, mi è servito. Credo di aver sempre avuto voglia di raccontare storie, ma prima dovevo acquisire gli strumenti necessari. Poi mi sono lanciata.

Tutti si sentono scrittori oggi, ma la scrittura ha delle regole?

Credo che la scrittura sia un lavoro a tutti gli effetti. Nella danza nessuno pensa che un ballerino possa diventare bravo senza studio e regole. Tutti i pittori hanno avuto dei maestri e hanno fatto bottega. Per quanto riguarda la scrittura, invece, questo concetto non passa.

C’è una sorta di resistenza nell’imparare la scrittura. Che non significa per forza andare a scuola di scrittura, ma anche soltanto avere un buon maestro, qualcuno che ti insegna, lavorare nell’editoria. Una fase di bottega non è sufficiente, ma è necessaria.

Il 15 maggio uscirà il tuo prossimo romanzo. Puoi anticiparci qualcosa?

Sarà sempre una storia d’amore, ma sarà ambientata in Spagna.

E noi non vediamo l’ora di leggerla.

Per leggere la recensione de Le regole del tè e dell’amore clicca qui

 

 

 

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