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Le quattro casalinghe di Tokyo / Natsuo Kirino

Un delitto tutto al femminile

Solitudine, voglia di libertà e riscatto da una vita opprimente. Sono i sentimenti che legano le quattro casalinghe di Tokyo, quattro personaggi di cui ci si innamora dalla prima pagina. Quattro donne imprigionate in un lavoro opprimente, circondate da uomini assenti o, peggio, violenti e approfittatori. Durante il turno di notte alla catena di montaggio nasce l’amicizia tra le protagoniste, che apparentemente non hanno nulla in comune. A svelare il segreto del loro legame è Masako, che sotto uno strato di ghiaccio ha nascosto un mondo interiore di sentimenti e ambizioni schiacciati dalla vita: “Sono esattamente come te: ho un marito, un figlio, un lavoro, e sono sola”. A un certo punto, però, qualcosa si spezza. Le quattro casalinghe aprono la porta della loro vita alienante e scelgono la libertà. La chiave per la libertà sarà quella del crimine. Tanto da creare un’impresa di smembramento di cadaveri da far sparire.

Trovo che al di là dell’intreccio che fa di questo romanzo un “giallo”, siano molto più potenti i personaggi protagonisti, gli equilibri e le rotture che si creano tra le quattro donne nella loro personale ricerca di una vita migliore. In questo mondo gli uomini sono trascurabili, a parte Satake, il “nemico” nascosto, una sorta di potenza del male che le donne risvegliano senza saperlo, unico maschio degno di nota.

TRAMA

Quattro donne dalle vite estremamente diverse condividono il duro lavoro durante il turno di notte in una fabbrica di cibi precotti. Quando una delle quattro, esasperata, uccide il marito, le altre la aiutano a disfarsi del cadavere. Da quel momento la routine delle loro esistenze monotone si interrompe e le loro solitudini si trovano accomunate dallo stesso terribile segreto.

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