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La ragazza del treno / Paula Hawkins

Tre donne tormentate alla ricerca della felicità e del loro posto nel mondo

RECENSIONE LA RAGAZZA DEL TRENO. Non avrei mai scommesso su questo best seller. Sarà che a volte mi lascio prendere da un atteggiamento un po’ snob verso i “casi letterari”, sarà che molto spesso sono rimasta terribilmente delusa da romanzi che entusiasmavano l’universo mondo.

Devo ammettere che La Ragazza del Treno mi ha presa dalla prima pagina e non mi ha più abbandonata. La storia, con il senno di poi, è semplice e anche abbastanza scontata. Ma a rapirmi è stata la narrazione, ben articolata tra le voci delle tre donne protagoniste del libro. Un altro aspetto che mi ha da subito coinvolta è stata la scelta di un personaggio “negativo” come prima voce: Rachel, alcolista dalla vita completamente distrutta e che sembra fatta apposta per rovinare tutto ciò che tocca. Una donna che sembra abbia rinunciato a vivere e che si trascina in un’esistenza triste e inutile. Eppure da subito non si può non affezionarsi a Rachel, al suo spirito autodistruttivo e alla sua eccessiva severità con se stessa, della quale si approfitta largamente chi le sta intorno, a cominciare dal suo ex marito, Tom. Rachel è una stalker, si ubriaca e chiama l’ex e la sua nuova compagna nel cuore della notte e fa scenate di fronte a casa loro (che poi era la sua ex casa). L’unica gioia per lei è passare in treno ogni mattina di fronte a una casa ben visibile dai binari e osservare la vita di una coppia che spesso fa colazione in terrazzo e che per lei rappresentano l’ideale dell’amore.

Anna è l’amante. La nuova compagna di Tom, dopo averlo conquistato costruisce, con l’arrivo di una bambina, il prototipo della famiglia perfetta. Eppure c’è qualcosa che non va: non solo la presenza ingombrante e inquietante di Rachel, ma anche un dubbio che inizia ad assalirla e che si fa sempre più forte nel prosieguo della storia. Anna si riscatta alla fine, aprendo gli occhi sulle imperfezioni di una vita solo apparentemente perfetta.

Megan è invece la vittima del thriller, la donna scomparsa sulla quale ruota tutta la vicenda. Un personaggio tormentato. Anche lei, come le altre due, cerca una vita più felice, ma non sa cosa voglia veramente e quindi il suo impulso è di scappare. Capisce, forse troppo tardi, che solo affrontando la realtà si possano trovare pace e serenità. Ma la crudeltà degli uomini (non solo uno) che non riescono ad accettare che le donne abbiano il diritto di cercare un proprio posto nel mondo, la annienta.

Non voglio fare spoiler né tantomeno essere pedante. Consiglio assolutamente questa lettura per chi crede che comunque un riscatto sia sempre possibile. C’è anche un altro messaggio che ho colto nel libro: solo chi ha veramente provato l’infelicità è in grado di aiutare chi si trova in difficoltà e sta toccando il fondo. Infine, ben presente il tema della maternità come eterna croce e delizia delle donne, che per la società ancora oggi vengono viste come “incomplete” se per i più diversi motivi non hanno figli.

TRAMA

Rachel, 32 anni, con problemi di alcolismo, non riesce ad accettare la fine del suo matrimonio con Tom che l’ha lasciata per Anna, dalla quale ha avuto un figlio. Tre mesi prima si è presentata ubriaca in ufficio ed è stata licenziata. Per nascondere la gravità della situzione alla sua coinquilina, prende comunque il treno tutte le mattine e va a Londra, fingendo di avere ancora un lavoro. Il viaggio in treno è per lei il momento più felice della giornata: dal finestrino può spiare le vite degli altri e sentirsi meno sola. In particolare, idealizza la vita di una coppia che per lei rappresenta l’ideale dell’amore.

Li vede mentre fanno colazione in terrazzo e li ha ribattezzati Jess e Jason, fantasticando sulle loro vite. Una mattina, però, Rachel vede Jess con un altro uomo. Pochi giorni dopo scopre che la donna, che in realtà si chiama Megan, è scomparsa nel nulla. Rachel non può sopprimere l’istinto che la spinge a cercare la verità.  A qualunque costo.

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